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venerdì 22 giugno 2012

libro: la carità che uccide.

9 discorsi di fretta
"... In Africa c' è un fabbricante di zanzariere che ne produce circa cinquecento la settimana. Dà lavoro a dieci persone, ognuna delle quali deve mantenere fino a quindici famigliari. Per quanto lavorino sodo, la loro produzione non è sufficiente per combattere gli insetti portatori di malaria. Entra in scena un divo di Hollywood che fa un gran chiasso per mobilitare le masse e incitare i governi occidentali a raccogliere e inviare centomila zanzariere nella regione infestata dalla malattia, al costo di un milione di dollari. Le zanzariere arrivano e vengono distribuite: davvero una «buona azione». Col mercato inondato dalle zanzariere estere, però, il nostro fabbricante viene immediatamente estromesso dal mercato, i suoi dieci operai non possono più mantenere le centocinquanta persone che dipendono da loro e, fatto non trascurabile, entro cinque anni al massimo la maggior parte delle zanzariere importate sarà lacera, danneggiata e inutilizzabile. [così]“unintervento efficace a breve termine può involontariamente minare ogni fragile possibilità di sviluppo già esistente” (pp.83-84)












Onestamente penso che per questo venerdì del libro basti la citazione. La domanda è: quando cambieranno le cose?




Le riflessioni dell'autrice DAMBISIA MORO sono profonde e vere.

Ma proviamo a capire chi è l'autrice.

Si tratta di una macroeconomista, nominata dal new york times come una delle 100 persone più influenti al mondo.

è nata e cresciuta a Lusaka, in zambia. Insomma è una persona credibile e il libro ci da una prospettiva diversa sugli aiuti umanitari. E su come l' uomo occidentale forse ha bisogno di pensare un pochino prima di agire.


Con questo post partecipo al venerdì del libro di homemademamma



mercoledì 29 febbraio 2012

ROSSELLA IL BLOGGING DAY

2 discorsi di fretta
L'informazione italiana è strana. Si interessa delle farfalle, delle finte storie di finte nipoti di Mubarak, di storie di ordinario gossip lasciando tra le righe (e forse neanche tra quelle) le storie di persone speciali, che stanno rischiando la vita in terre lontane, non per puro piacere, ma per dare una mano al prossimo.




A quel prossimo vituperato dai finti aiuti, dalle multinazionali che cercano di sfruttarne i territori.

La storia di Rossella, è per me, singolare.

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