adozione internazionale: la paura delle malattie.

Due adulti che hanno attraversato molte difficoltà, ma che hanno mantenuto fermo davanti a loro il desiderio di diventare genitore.

Quando la moderna medicina non aiuta, spesso, arriva il desiderio di adottare.

I due adulti incontrano un bambino, e allora è amore a prima vista...ma il bambino ha perso fiducia negli adulti. E' stato abbandonato, spesso maltrattato.

E allora bisogna imparare a far fluire i sentimenti in maniera corretta. Bisogna avere sempre davanti a sè le motivazioni che ci hanno portato a questo gesto. Non lasciamoci spaventare, ma agiamo, sin dal primo giorno, con la capacità genitoriale di far fronte a tutto. Genitori si diventa, non basta un parto, non basta un allattamento.

Se si tratta di un'adozione internazionale spesso subemtra un'altra paura: le malattie. Ecco allora che da infermiera ho visto spesso arrivare genitori con il loro "bambino" nuovo, proveniente dall'africa o dall'est europeo e pretendere un "check up".

Per esperienza vi dico che se c'è una malattia organica
verrà fuori, e che gli esami del sangue danno il qui e ora, non fanno previsioni per il futuro.

Quando una mamma partorisce a quel bambino viene fatto un test per individuare le principali malattie metaboliche...null'altro. Neanche un banale emocromo.

E' la vita a indicarci la strada. Anche in campo sanitario.
Anche perchè, per inciso, non esiste un esame, nè un gruppo di esami, che possa assicurare al 100% che non ci sia una patologia in corso. A volte è troppo presto...

Fare inutili esami, può essere un'ulteriore violenza per bambini che già hanno provato tanto dolore. Se mai malattia ci sarà, il sistema sanitario Italiano sarà in grado di farvi fronte.Anche se sembra un colabrodo, il più delle volte è fatto da persone competenti.


Godetevi vostro Figlio, finalmente