giovedì 29 luglio 2010

storie...

Ormai avete imparato a conoscermi...sicchè sapete che mi piace parlare di cose che spesso nella vita non capitano, però sapere non fa mai male....la celiachia mi riguarda da vicino, la papazzana è una sorvegliata speciale...
Ho trovato questa testimonianza su fb e mi è piaciuta...la pubblico col permesso dell'autore.



Vi racconto la mia diagnosi di celiachia che risale al 1980 quando dopo aver superato con molte difficoltà, all'ospedale Gaslini di Genova una meningite neo natale,salvo per miracolo,dopo 11 mesi si presenta la celiachia con forti malesseri,calo ponderale del peso,fermo della crescita,e un pancione gonfio come una mongolfiera.

Ero in Toscana quando mi sono sentito male,mi portano d'urgenza all'ospedale Meyer di Firenze,c'era un certo dottore che si chiamava Bartolozzi,che non ci capiva niente in celiachia,i miei genitori disperati perchè io stavo morendo,corrono per il corridoio dell'ospedale,incontrano un'infermiera, che esclama a mia mamma,ma lo vede che suo figlio è messo male!

L'infermiera le dice di correre al primo piano che c'è un medico pediatra gastroenterologo molto bravo,che potrebbe salvarmi.
Salgono su al primo piano,bussano alla porta,dentro c'era il mio Prof. Ciampolini con delle infermiere,iniziano a farmi tutti gli analisi erano sballati e da quel giorno ho fatto 3 biopsie intestinali nellarco di 2 anni circa, per poi ottenere l’esenzione.

Inizio la dieta senza glutine dopo tanto patire e il mio Prof mi faceva sempre mangiare tanta verdura cruda,carote e mele, che servono a disinfettare la mucosa intestinale,non mangiavo mai cibi elaborati e sempre senza sale perché il sale nella mucosa intestinale infiammata non fa altro che far soffrire l’intestino e prolunga i tempi di guarigione dell’infiammazzione in corso.
Mangiavo solo ed esclusivamente prodotti Schaer,anche perchè era l'unico mangiare decente 30 anni fa...

Sul suggerimento del mio Prof,i miei genitori presero una casa in montagna, che abbiamo poi tenuto per 10 anni,perché il celiaco, quando ha un patimento intestinale in corso,fa fatica a consumare gli alimenti,quindi per favorire il consumo del cibo,serviva la montagna perché c’è freddo e facendo movimento all’aria aperta, il mio fisico riusciva a consumare meglio e la ripresa del mio stato di salute andava sempre migliorando.
Questa è la mia storia,non bella,ma è storia vera...

Oggi sono qui con voi a condividere tutto quello che riguarda il mondo della celiachia,sperando di poter aiutare tante persone come me, perchè in fin dei conti non ci manca niente,ci vuole solo un pò di buona volontà... 
Spero di imparare altrettanto anche da voi,perchè ognuno di noi con le nostre esperienze di vita è una fonte preziosa per tutti...

Un abbraccio a tutti...

Fabrizio...






http://www.facebook.com/?sk=messages&tid=1361393550764#!/topic.php?uid=97249416210&topic=16019



4 commenti:

  1. bellissima e importantissima testimonianza

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  2. Una testimonianza davvero toccante.
    Un'infermiera mi ha raccontato che i bimbi intolleranti al glutine, se durante il divezzamento vengono lasciati liberi di scegliere, per istinto non mangiano cose contenenti glutine. Se allattati dalla mamma preferiscono la tetta. Aveva un bimbo che a quasi 2 anni non mangiava, era per lo svezzamento naturale, ma a due anni iniziava ad essere un po' preoccupata...Dopo alcuni controlli è emerso che il bimbo era celiaco e che i cibi che gli proponevano non andavano bene x lui. In qualche modo il piccolo si stava proteggendo da solo.

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  3. capire la celiachia,come mille altre malattie oggi è importantissimo per sconfiggere i pregiudizi!!grazie fabrizio e grazie Frida!

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