martedì 2 aprile 2013

La noia.

Un tempo uggioso, squattrinato più di me, mi opprime-

Mi opprime guardare fuori dalla finestra e vedere buio al posto di luce.
Freddo, piuttosto che caldo.



Si d'accordo il primo anno
ma l'entusiasmo che ti resta ancora
è brutta copia di quello che era
cominciano i silenzi della sera
inventi feste e inviti gente in casa
così non pensi almeno fai qualcosa
si, d'accordo ma poi..
Tutto il resto è noia,
no, non ho detto gioia,ma noia,noia,noia
maledetta noia

   
E' quasi paradossale che in questo periodo così pieno di noia il Califfo se ne sia andato.




Quasi una
sottolineatura...

 Se sono triste suono piano, se sono in forma canto forte
così affronto la mia sorte...



Quando arriva primavera per noi isolani è quasi una rinascita. Ma ora, la primavera non la sento.
E mi sento un uccello a cui sono cadute le piume e affronta il freddo, così-



Ciao Califfo, hai dimostrato che la poesia nasce anche nel cuore dei coatti.
 e chissà...


3 commenti:

  1. Guarda Pia,
    forse i coatti, dico forse, che non si vergognano mai a fare i deficienti, sono poesia allo stato puro, come i clown che non fanno ridere, non so.

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  2. E queste parole descrivono così bene il sentimento che aleggia anche qui e da troppo tempo ormai.

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  3. Uggia. Si, so di cosa parli. Oggi qui è proprio uggiosa la giornata :-(
    Avevo in mente un post sulla primavera già da qualche giorno, ma non mi è venuto l'impulso giusto, con giornate come questa.
    Capisco che tu sia un'isolana e io invece una montanara (o quasi) però il sentimento di oppressione e malinconia lo provo anche io.
    Su, dai...non durerà mica per sempre, però!
    Un bacio!

    RispondiElimina

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