giovedì 28 marzo 2013

La siciliana Emigrata, e la pasqua.

Io ho molteplici vite. Dentro di me c'è una donna debole e forte contemporaneamente.
C'è una donna che legge Kafca e Parla di Politica.
E c'è una donna che sa scambiare consigli in chat su come si fa la "cialda" del cannolo siciliano, che scambia al parco consigli sulla panificazione con le amiche meridionali che al massimo hanno letto un Harmony.

C'è quella che si ferma un attimo, ascoltando il discorso di mamme così colte da sapere cos'è una sindrome da iperattività e diagnosticarla (ammesso che esista) in un  nano secondo. Ai figli degli altri.

E vivvadio il Ritalin non è un farmaco da banco.

E così quando arrivano le feste assumo le sembianze della matriarca.

Sì, perchè la Sicilia, è una società matriarcale.
In cui la famglia (fortunatamente) è ancora un valore, e lo si benedice attorno ad un tavolo. E così la Pasqua è Pasqua.

Mentre scrivo, a Licata, il mio paese natale, si svolge una delle più belle manifestazioni folkloristiche dell'Italia. Il Venerdì Santo-




Il venerdì santo è una ricorrenza che nei ricordi di noi bambini è viva per l'odore di muffoletto.

Che alla sera,
in piena notte, andavi alla marina a "prendere" il cristo flagellato in chiesa S. Girolamo e ne seguiva una processione di quasi 5 ore, un passo avanti e due indietro. E mentre la confraternita gridava "Misericordia" tu non capivi e allora pensavi che dicessero "basilicò". Che in Sicilia il basilico ha l'accento, perché profuma di più.

E alla fine della processione i forni della marina pullulavano di persone, e l'odore dorte di muffoletto caldo, di semi di finocchio e spezie, formava quasi una nube, sul cielo di Licata.

E le cose vere. Quelle belle. Quelle essenziali.

Perchè si era tutti iperattivi, si correva , si bucavano i pantaloni, si merendava con pane e mortadella.

E adesso nessuno pensa che un bambino possa avere la necessità fisica di muoversi, a 5 anni ci sta, e se non sei uguale, se non sei quadrato, omologato, giù a sproloquiare.

L'altro giorno sentivo una madre sperare che sulla cina si abbattesse un asteroide.
Poi ho visto le classi della primaria, e bè, il figlio è l'unico italiano in una classe di extracomunitari. (che probabilmente sono italiani quanto lui, ma è un'altra storia).

E' la legge del contrappasso.

Meditate gente.Meditate.







Nessun commento:

Posta un commento

il tuo commento mi regala un sorriso

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...