lunedì 15 aprile 2013

Gli istrioni della rete

Alienazione deriva dall'aggettivo latino alienus e questo, a sua volta, dal pronome indefinito "alius" (in greco allos): altro. Il termine fa riferimento a colui o a ciò che è altro, straniero, non appartenente alla nostra comunità, in pratica che "non è dei nostri" e che, quindi, ci è estraneo.


Sono mesi che ci rifletto e ci ripenso, e mi disintossico.

Sto provando un piacere indescrivibile nell'essere diventata frequentatrice occasionale di Social Network.


Il social network allontana dalla realtà-
Perchè magari uno lavora da bennet, come un asino, epperò in rete diventa uno specialista della comunicazione, laureato ad Harvard.

Un po' come la grillina Marta Grande, la mancata bambina prodigio.
Un po' come Oscar Giannino che lui non aveva internet, ma fintanto che c'era la tv come solo altare a cui immolarsi, gli è andata bene. E anche adesso, un'ospitata, non gliela nega nessuno. Finanche Guido Crosetto, era sopravvissuto laureato per più di vent'anni, nel teatrino della politica.

E allora evviva, posso essere chi sogno di essere. Ma non lo sono davvero, sono come dentro Matrix, e mentre la rete mi usa come fonte di energia mi spengo alla vita vera.

Io adoro la vita, adoro il sole sulla pelle.

E un giorno, facendo un corso di aggiornamento sul "disturbo istrionico di personalità" mi sono accorta.

Mi sono accorta che i social network sono un pò come le bancarelle del mercato, dove esistono venditori di nulla e gente che aspira ad esserlo.

Dove pensi che tutti siano ricchi, salvo accorgerti poi ad un evento
che la ricca e famosa porta la stessa collana che tu hai comprato dal cinese, a un euro. E l'avevi presa perchè tanto nessuna di quelle persone, così laureate in comunicazione, così nobili, così ricche da poter dire di lavorare in rete anche se poi in un mese guadagnano quello che tu guadagni in un paio di giorni, lavorando davvero,che quelle donne che hanno quel marito dirigente, ebbene, loro non vestono dal cinese sotto casa.

E invece...ecco si materializzano davvero. Hanno anche loro il cinese sotto casa, e lo frequentano anche.


Sarà che tutte pensavano che le altre non andavano dal cinese. Sì, sarà così di certo.

E insomma ci si puo' sempre accorgere che la rete è una gabbia di matti.

Che se uno ha una vita vera può anche andar bene, altrimenti è davvero un problema. E rischi di diventar matto anche tu.

Goditi il sole di primavera. E buona vita.

8 commenti:

  1. vengo catapultata qui da un giro arzigogolato e...mi piace molto il tuo blog!

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  2. Ho aperto un blog, e mi sono buttata in questo mondo virtuale, in maniera del tutto inconsapevole...mio marito un giorno mi disse:" va beh che non sei google, e non ti leggera mica tanta gente, ma ti sei resa conto che non stai scrivendo un diario segreto?" ...li per li mi ha fatto riflettere perché fino in fondo non ci avevo mai pensato. Però con il passare del tempo, mi prenderai per strana, ma mi sono affezionata a tutte, e non potrei rinunciare a non sentirvi più. I social sono però un altra cosa, ce l'ho ma sul sapere cosa siano ed a cosa servano ce ne corre!!!!

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  3. Ciao. Questo post me lo ero perso, pensa te.

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  4. Scusami, non sono stata chiara, chiarisco:
    Questo tuo post parte da una riflessione molto giusta sui social network, e mi piace molto. Il mio era un apprezzamento.
    Trovo un po' forte, pero', anche se capisco bene la tua riflessione a seguito del corso di aggiornamento (e un giorno, forse, ti diro' perche'), parlare di tutta la rete come di un concentrato di "disturbati". Anche se il rischio che lo si trasformi, effettivamente, c'e'...
    Buona vita a te (e, spero, anche a me)

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  5. Scusami, non sono stata chiara, chiarisco:
    Questo tuo post parte da una riflessione molto giusta sui social network, e mi piace molto. Il mio era un apprezzamento.
    Trovo un po' forte, pero', anche se capisco bene la tua riflessione a seguito del corso di aggiornamento (e un giorno, forse, ti diro' perche'), parlare di tutta la rete come di un concentrato di "disturbati". Anche se il rischio che lo si trasformi, effettivamente, c'e'...
    Buona vita a te (e, spero, anche a me)

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  6. Dalia, io esprimo la mia opinione su cose vite anche fuori dal web. E mi sono resa conto che davvero c'è gente che ha rapporti "personali" solo dentro la rete. E non va. Assolutamente. Ci sono statistiche assurde sull'aumento della depressione causa social network. E non solo tra gli adolescenti, ma anche e soprattutto tra le donne. Ecco se la rete aiuta, c'è una sottile linea di confine oltre la quale distrugge rapporti e vite.

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