mercoledì 21 settembre 2011

lampedusa, il paradiso perduto





foto http://blog.panorama.it






Nessuno osi tacciare i lampedusani di razzismo. E' gente che da sola si è fatta carico di problemi enormi. Gente che si è dimostrata solidale, e che ha buttato via la stagione turistica, in cambio di vene promesse.

e anche se non giustifico la violenza, ritrovarsi l'isola piena di gente che è affamata e stanca(e questo la rende pericolosa) che vaga senza metà non è certo l'emblema della sicurezza. Anche perchè la stessa gente non ha molte remore a pretendere e non capire la situazione in cui versano gli abitanti.

Lampedusa è ormai il paradiso perduto.
Chi porterebbe i propri figli a scuola?



L'europa e le associazioni umanitarie si riempiono la bocca, ma ai lampedusani chi ci pensa???

Scusate lo sfogo, ma in un italia che va a rotoli, chissà perchè, per una volta, noi del sud abbiamo scelto di andare a rotoli più velocemente.

Alla faccia ella nostra proverbiale lentezza.

La verità è che sentiamo ormai la sindrome dell'abbandono sulla nostra pelle. Perchè questo pseudo governo ci ha lasciati soli, come un vecchio elefante che va a morire.



Circa 800 tunisini sono scappati dal centro di prima accoglienza dopo averlo dato alle fiamme. Un'alta colonna di fumo si è estesa su tutto il cielo, chiuso l'aeroporto. Il sindaco: scenario di guerra, reagiremo. Save the children: minori a rischio
La rivolta dei migranti, brucia il Cie di Lampedusa
Alta tensione a Lampedusa, dove i circa 1.300 tunisini ospiti del Cie hanno dato vita a unanuova violenta protesta appiccando un vasto rogo che ha interessato gran parte della struttura. Un'alta colonna di fumo si è estesa su tutto il cielo e l'aeroporto è stato chiuso. Per domare le fiamme sono intervenute tutte le squadre di vigili del fuoco attive. Nel caos generale, circa 800 tunisini sono riusciti a fuggire, raggiungendo il centro abitato distante un paio di chilometri. 

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E' asserragliato nella sua stanza il sindaco di Lampedusa Dino De Rubeis che viene scortato da tre agenti di polizia, dopo che stamattina tre lampedusani hanno tentato di aggredirlo, contestandogli di avere tenuto una linea morbida sull'immigrazione. In un cassetto dell'ufficio, De Rubeis tiene una mazza da baseball. "Mi devo difendere, e sono pronto a usarla, scrivetelo pure", dice. "Siamo in presenza di uno scenario da guerra, - aggiunge - lo Stato mandi subito elicotteri, navi per trasferire i tunisini che vagano per l'isola dopo avere incendiato ieri il centro di accoglienza". Davanti al municipio ci sono decine di persone, alcune contestano il sindaco, altre urlano contro gli immigrati.


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