lunedì 10 maggio 2010

Allattamento difficile...

Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio
proverbio africano


Quando aspettavo la mia dolce papazzana una delle cose che mi rendeva più felice era l'idea di poterla allattare...il più a lungo possibile...

Ho partorito con un taglio cesareo, alla fondazione San Raffaele.
I giorni di ricovero sono stati 2 e mezzo in tutto.

Nessuna esperienza traumatizzante.

Tuttavia ero...sola.
 Volevo condividere con mio marito i primi giorni di quella figlia tanto attesa e voluta, e la mia famiglia è lontana 200 km.
Però...

Però piangevo anche se una mosca mi si posava sul naso. Capivo che esageravo e ingigantivo tutto...ma le mie emozioni erano fuori da ogni controllo.

In ospedale ero stata aiutata per l'allattamento, c'era una puericultrice che era pronta a correre se solo io avessi avuto bisogno, a casa invece la papazzana piangeva e piangeva. Anche perchè soffriva di colichette...per me era un incubo e lei era attaccata al seno tutto il giorno e anche la notte le pause erano davvero molto corte (mangiava ogni due ore).

La cicatrice mi faceva male e per quanto papàdifretta mi stesse vicino e mi aiutasse...lei sembrava urlare sempre e solo "TEEEEEEEEEETTA".

Il colmo fu raggiunto quando tornammo in ospedale e pesandola ci accorgemmo che non aveva ripreso il peso perso con  il calo fisiologico...tragedia su tragedia.

Non ce l'ho fatta più e così convinsi il suo pediatra che era il caso di dare l'aggiunta di latte artificiale.

Bastava una sola aggiunta al giorno e il mio latte comincò a scorrere copioso...

Oggi penso che sia stato un errore, ma allora ero stremata e mi sentivo inadatta.

E con l'aggiunta sapete cosa è successo?

Se da un lato la papazzana dormiva (finalmente) un pò di più...dall'altro il problema delle coliche si accentuò maggiormente, fino a quando, a due mesi suonati, non introducemmo un latte "HA", ovvero di prevenzione nei confronti delle allergie (io sono allergica al latte vaccino, ma i suoi test erano tutti negativi)...e allora incominciammo a ragionare. Posso dire che già dalla prima poppata di latte "HA"la papazzana cambiò carattere.

E io smisi di piangere.
L'esperienza dell'allattamento è un'esperienza meravigliosa...e ora parliamo di una cosa che mi preme tanto.

In Italia 8 mamme su 10 scelgono di allattare al seno il proprio figlio: una buona media, se confrontata con quella mondiale che è appena del 35%. Ma è possibile migliorare, soprattutto nelle regioni del sud, dove questa pratica è meno diffusa: fanalino di coda la Sicilia con il 75%.

Vi racconto ancora di me...sapete in quanti mi hanno detto: "può essere che il tuo latte non va bene", e "lascia perdere che forse non hai latte"...e sapete cosa mi provocava questo?

Sfiducia in me stessa. Sono andata avanti perchè mi ero informata, ed ero forte delle mie convinzioni.

Ma in Sicilia c'è molta ignoranza...altro che Leche Legue...

Io ho la spiegazione del perchè la Sicilia è fanalino di coda.

  • Perchè gli ospedali che ti seguono sono ben pochi. Infatti (e parlo da infermiera) io eviterei che le pazienti vengano assistite stabilmente dalle loro mamme.
Perchè? Negli anni '70 le aziende produttrici di latte riuscirono a inculcare in quella generazione di donne l'idea che il latte materno andasse bene fino ai tre mesi di età del bambino, facendo passare questa informazione attraverso i medici.(Allattare poi è una gran fatica, devi essere sempre stazionata sul divano con le tette al vento, sei sempre legata al piccolo, non ti puoi muovere, poi quello si vizia, poi mi cadono i capelli, poi non posso fare la dieta, poi non lo posso lasciare a nessuno, poi ...chi più ne ha più ne metta)

Quella di quegli anni fu una campagna davvero terroristica...

Ora le donne di quegli anni hanno figlie, che hanno a loro volta figli...e non riescono a superare mentalmente tutte quelle informazioni sbagliate. E piuttosto che incoraggiare, scoraggiano...
E poi ci sono altri mille motivi di cui parleremo...la prossima volta...

6 commenti:

  1. e io sono perfettamente d'accordo con te!!! via le nonne!!! stanno li a dirti non va bene, il bambino ha fame, a propinarti beveroni anticolica con il risultato che meno ciuccia meno latte c'è, più schifezze beve meno fame ha, più cose mescola più coliche ha.....'na tragedia!!!
    per allattare la donna deve essere fortemente motivata, tapparsi le orecchie, rinunciare a un pò di se stessa....ma quanti vantaggi d'amore!!! e in salute...il mio papazzano allattato per 9 mesi è andato al nido e l'inverno è passato quasi indenne....il risultato al controllo dei 15 mesi la pediatra mi dice "ecco lo splendido risultato di un bambino allattato al seno...lo vedo solo per controlli periodici, gli altrio vanno e vengono dallo studi..." una soddisfazione che ti ripaga di tutti i sacrifici!!!
    ciaooooooo!

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  2. meno male che non sono la sola a vedere tutto questo!!! :-)

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  3. ti do ragione, il terrorismo psicologico è stato tanto... e vuoi mettere che allattando si rovina il seno? dopo poi bisogna rifarlo...

    cmq ti dirò, amo la Sicilia, ma a volte penso che su certe cose è veramente come il nord africa...arretrato e chiuso nelle proprie convinzioni, tra l'altro neanche tutto il nord africa!
    un abbraccio

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  4. in effetti è così...purtroppo ciò che vedo è una forte discrepanza tra chi ha un livello culturale medio-alto, e chi invece non ce l'ha...e questo ai miei occhi è una ingiustizia e denota prima di tutto assenza delle istituzioni.E leggo di "doule","tagesmutter" e parto assistito a casa...trovo l'italia spaccata nettamente in due. E questo per me è un'ingiustizia, pare che se ne sia accorta solo lega, e ha trovato soluzioni abominevoli...

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  5. So che questo è un vecchio post, ma questo è un argomento che mi preme davvero tanto ....
    Premetto che ho allattato al seno entrambi i miei figli per un anno, premetto che è stata un'esperienza bellissima che rifarei ......ma
    deve assolutamente essere una scelta personale e consapevole .....mi spiego meglio, è vero tutto quello che avete scritto, ma è anche vero che a volte è una scelta condizionata dal fatto che "è giusto farlo"
    Ripeto io ho scelto consapevolmente di allattare, ma nessuno mi aveva detto quanto potesse essere difficile, e frustrante quando il bambino non riesce ad attaccarsi, il dolore dei capezzoli quando invece ci riusciva, il dolore al seno che sembra esplodere, e la sensazione di non essere più una donna ma solo una mucca da latte, non è facile, e non tutte hanno la forza, la serenità e la voglia di farlo, ma non per questo mi sento di condannarle, vivere con sofferenza e insofferenza l'allattamento al seno, non fa bene nè alla mamma, nè tantomeno al bambino.
    Informare e sostenere questo sarebbe giusto fare.

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  6. sono d'accordo con te...ho alle spalle un allattamento "infernale" di 3 mesi di yvy, e allattamento misto di 4 mesi per sarah, proprio perchè, specie da noi, il sostegno è pari a zero e l'informazione pure..e sì deve essere una scelta consapevole, ma la consapevolezza viene dall'informazione e dall'aiuto.

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