giovedì 1 settembre 2011

le confessioni di un'obesa(2)

H sempre adorato le donne con i fianchi floridi e la pancia piatta.
Io non ho mai avuto nulla di ciò, neanche da anoressica, quando le mie forme erano più simili a quelle si un bastone. Il mio punto "odioso" è il punto vita...e non è un eufimismo.

 A 16 anni decisi di mettermi  a dieta, e forse, per la prima volta, mi pesai.
Io ho sempre pensato che il mio destino fosse quello di essere intelligente. Sono sempre stata brillante negli studi, nonostante la mia adolescenza sia stata costellata di problemi familiare, la malattia dei miei nonni, mia sorella da crescere (che a volte mi sento ragazza madre..)io brillavo di una luce particolare. Amavo sapere. Leggevo libri su tutto, dalla storia all'esoterismo.
Io avevo una personalità.

Di cui ai ragazzi non fregava una emerita beeeeeeppppp
E così cominciai con una dieta iperproteica.. 20 kg in un mese e mezzo. Da brivido come mi sentivo. Volete sapere quanto pesavo all'inizio della storia ?? 94 kg. Immaginate come mi sentivo 74 kg.entravo in una 44(sono molto alta). io che la 44 la portavo a 7 anni. Un brivido che ti percorre la schiena, e che ti droga, perchè , ti mancano pochi chili e la pancia sparirà.... allora tagli. tagli anche le proteine. E ti rimane il latte. E alla fine pesavo 59 kg, mi sentivo bellissima. Feci la permanente ed ebbi il coraggio di fare a meno degli occhiali, ora chi non mi calcolava prima sbavava...non accorgendosi neanche che ero io. Mi divertivo. Ero stata in casa per un paio di mesi, mi alzavo alle 10, andavo in palestra, tornavo stavo con mia sorella e andavo a letto alle 19.
Nessuno si accorgeva di nulla, presi dal quotidiano. La mia prima rivincita fu verso chi non ringraziava dio che il figlio avesse trovato una ragazza che l'aveva spinto a fare qualcosa nella vita, visto che a lui veniva dato tutto e lui aveva lasciato la scuola e non sentiva il bisogno di lavorare, no il pensiero andava a dirgli di cercarsi una ragazza più bella.
La bambola che gli baciasse i piedi, e che teneste a posto la casa mentre lui andava a lavorare(dove non si sa).
Quel giorno godetti salutandola al mercato. Anche lei non mi vedeva da mesi.
La soddisfazione era tutto quello che avevo e non mi accorgevo che bevendo tre bicchieri di latte e tanto caffè prima o poi sarei morta. (continua)

6 commenti:

  1. Penso che raccontarsi così senza troppi giri di parole, come una specie di autoanalisi sia un buon inizio per trovare la strada giusta verso un percorso interiore.

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  2. wow mammadifretta. non so se complimentarmi per la tua analisi spassionata delle cose o abbracciarti. in ogni caso... leggerti è illuminante. davvero.

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  3. Non immaginavo nulla di tutto ciò.....grazie perchè condividi con noi questo racconto di vita vissuta che credo potrà essere di aiuto e di monito per molte persone che vivono questi problemi o che stanno per viverli....
    Io intanto ti mando un bacione e ti abbraccio!
    Maris

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  4. so che c'è un lieto fine ma.. come continua la storia? :)

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