venerdì 17 dicembre 2010

Il piacere di imparare

aderisco all'iniziativa di MENS SANA    Love of Learning 
che intende raccoglier le idee su  come riscoprire il piacere di imparare.
L'argomento del momento sono I LIBRI DI TESTO.


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Io ho fatto ragioneria, e la preparazione e l'interrogazione erano legate a doppia mandata al libro di testo.
Alla maturità ho preso 52/60, il voto più alto della commissione (commissione leghista in terra sicula..), nonostante in quinta ragioneria non sia stata così brillante, perchè fondamentalmente a me quella scuola non piaceva.
Come ho fatto? Semplice, ho imparato il libro di tecnica bancaria e quello di geografia commerciale a memoria...di Italiano scritto feci il tema sul conflitto fra cultura e politica e tirai fuori piazza tienanmen, roba che  la commissione non si poteva capacitare di come avessi preso 9 allo scritto dato che in tutto l'istituto quel tema lo avevo fatto io.
L'essere legati al libro di testo uccide la capacità di elaborazione, di comprensione e l'amore per le materie, ed io in effetti non ricordo che le materie letterarie (fatte male, tra l'altro)  e l'algebra...
Nonostante gli 8 di ragioneria e tecnica potrei quasi dire di non averle mai studiate...Sapete come spiegava la mia prof di tecnica? Con il libro aperto sulla scrivania...
Io credo invece che la prima cosa che si debba trasmettere sia l'amore per ciò che si studia, se, magari, tra le tante attività propostami alle superiori ci fosse stata anche la visita ad una banca (se non addirittura uno stage) forse avrei potuto capire la reale utilità di quello che studiavo, fors avrei potuto amarlo...Io ricordo con gioia le lezioni di un prof di lettere che più che un prof era un poeta, uno che prima di raccontarti di Cecco Angiolieri(il mio poeta preferito) ti leggeva la poesia a libro chiuso, la interpretava, la recitava in maniera soave...
S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo;

s'i fosse vento, lo tempestarei;

s'i fosse acqua, i' l'annegherei;

s'i fosse Dio, mandereil' en profondo;
s'i fosse papa, allor serei giocondo, 
ché tutti cristiani imbrigarei;
s'i fosse 'mperator, ben lo farei;
a tutti tagliarei lo capo a tondo.
S'i fosse morte, andarei a mi' padre;
s'i fosse vita, non starei con lui;
similemente faria da mi' madre.
Si fosse Cecco com'i' sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
le zoppe e vecchie lasserei altrui.


Io credo che per i genitori di oggi seguire i propri figli sia difficile, perché spesso passa attraverso ore chini sui libri, a partire già dalle scuole elementari,e che per esigenza ormai quasi ogni genitore si sia trasformato in homeschooler part-time, e credo che purtroppo in molti si annoino a passare ore chine sui libri di testo, se si annoia un adulto figuriamoci un bambino...Il libro di testo dovrebbe essere solo il posto in cui poi si vanno a riassemere dei concetti appresi, una guida che ci prende per mano, e non una gabbia che soffoca l'apprendimento...
La musica si studia ascoltandola, la letteratura leggendo le poesie, leggendo i malavoglia piuttosto che passare settimane a leggere dove è nato verga, io ero di Agrigento e sarebbe, per esempio, stata auspicabile, una visita alla casa natale di Pirandello (che ho letto come bagaglio personale perché col programma non ci si arriva...un paradosso che gli agrigentini non conoscano Pirandello o Camilleri)...e appena la papazzana sarà più grande una bella gita a vedere i luoghi di Pirandello e Camilleri non ce la toglie nessuno ;)

6 commenti:

  1. Come hai ragione, mi trovi perfettamente d'accordo! la poesia è splendida! ciao, a presto!

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  2. Grazie del tuo contributo, venendo qui ho scoperto che sei siciliana anche tu...

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  3. Sono perfettamente d'accordo con te, io ho un fratello di quasi 18 anni che frequenta l'ultimo anno di ragioneria e spesso mi ritrovo ad aiutarlo con i compiti....mi sono accorta di come spesso chi insegna non pensa a trasmettere l'amore per lo studio ai ragazzi ma si limita a seguire dei programmi sterili che spesso e volentieri lasciano gli studenti con vuoti culturali molto profondi (io ad esempio non ero arrivata alla seconda guerra mondiale, assurdo e pazzesco), l'unico prof. che mi ha fatto amare davvero la scuola o meglio la sua materia è stato l'insegnante di lettere, spiegava col cuore e si vedeva. Se i ragazzi fossero catturati dagli insegnanti e non sentissero lo studio come un obbligo e basta avremmo gente molto più preparata. Un abbraccio.

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  4. non è assurdo che tu non abbia studiato la seconda guerra mondiale...perchè è successo a tanti (me compresa)...non è assurdo, è scioccante

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  5. Non posso che darti ragione anch'io.
    Diplomata ragioneria, ottima studentessa con la stessa tua tecnica: imparavo tutto a memoria e ripetevo a pappagallo.
    Non mi è rimasto nulla di allora.
    Quando ho insegnato alle superiori invece, il libro di testo rimaneva chiuso nella mia borsa.
    Avevo solo fogli scritti da me per ricordarmi la scaletta ed essere certa di non dimenticare nulla. Devo dire che così ho messo tutti nel panico. Era uno stile più universitario che da scuola secondaria.
    Visto il successo della mia quinta all'esame di maturità, nella mia materia, spero che qualcosa rimanga nella testa e soprattutto nel cuore dei miei studenti.

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