venerdì 30 luglio 2010

il venerdi del libro

le cronache di narnia


Come avrete avuto modo di leggere in vari articoli apparsi su riviste e giornali relativi al film uscito al cinema, la saga di Narnia non viene vista solo come una semplice fiaba, ma anche come una complessa e sottile allegoria cristiana dove Aslan, il grande leone, rappresenta la figura del Messia. Il suo sacrificio ne "Il leone, la strega e l'armadio" ricorda molto la crocifissione di Gesu', mentre i fratelli Pevensie sono l'emblema di come il male cerchi di corrompere i cuori e di come solo con la forza di volonta', il coraggio e la fede si possa ottenere la salvezza. Non e' un caso che gli umani sono indicati come figli di Adamo e figlie di Eva.
La somiglianza si rafforza negli altri libri, per sfociare evidente negli ultimi due libri scritti da Lewis, "Il nipote del mago" e "L'ultima battaglia": il primo riguarda la creazione, il secondo e' una specie di Apocalisse.
C.S.Lewis, di formazione atea, si converti' al cristianesimo anglicano quando era gia' adulto. E questo ha influito sul ciclo di Narnia.
Detto questo, non voglio che vi immaginiate le storie di Aslan come un vangelo oppure un modo per convertire le persone. Rimangono favole, infarcite di personaggi immaginari e fantastici, molti dei quali visti in realta' dalla Chiesa come espressioni del demonio. I fauni come il signor Tumnus nella realta' ecclesiale hanno una connotazione diabolica mentre in questa saga sono personaggi positivi e buoni. La natura di un essere non comporta necessariamente che si schieri dalla parte del bene o del male. I nani ne sono un valido esempio: alcuni sono cattivi, altri invece sono buoni e fedeli sudditi di Narnia. 
Non voglio nemmeno entrare nel merito della polemica scoppiata negli Stati Uniti con l'ideologia "teocon" derivata dal neoconservatorismo cattolico. Non condivido la "tolleranza zero" promossa da questi gruppi e penso che l'unico risultato che ne possa derivare e' la rovina di un'opera di fantasia bellissima come "Le Cronache di Narnia".
Vorrei concludere questa parentesi adulta con un piccolo brano tratto da "L'ultima battaglia":
"... tutto quello che facciamo di buono lo facciamo in nome di Aslan, anche quando non lo sappiamo; mentre tutto quello che facciamo di cattivo lo facciamo in nome di Tash. Se un uomo commette una crudelta' in nome di Aslan, pur non sapendolo e' Tash che serve; allo stesso modo, quando si ha l'animo buono e gentile e' Aslan a occuparsi di noi."
(Tash e' un dio crudele venerato nel regno di Calormen, con il corpo di un uomo, quattro braccia e la testa di un'aquila, a cui i suoi adepti fanno sacrifici anche umani)
Come potete vedere, e' una visione piu' generale della religione, piu' serena e senza alcuna pretesa di conversione, come invece succedeva ad esempio durante l'occupazione dell'America e l'annientamento intellettuale dei popoli pagani.
"Guardate al cuore delle cose e abbiate fede" e' il titolo che ho voluto usare per questa opinione: e' una frase che ricorre spesso ne "L'ultima battaglia" e e' quella che preferisco. Guardare al cuore delle cose e delle persone e' il modo migliore per vivere in pace con noi stessi e con gli altri. Avere fede poi ci permette di credere in cose che non vedremo mai, ma non per questo le si puo' ignorare.....
questa recensione l'avevo conservata in formato word molto tempo fa..la adoro ma non so di chi è.
Sappiate che penso le stesse cose, ma non l'ho scritta io!
il libro è un "mattone" ma in realtà sono 7 libri, e merita di essere letto a qualunque età...eccezionale.


da un'idea di homemademamma

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