domenica 23 maggio 2010

A due passi da Capaci...

Sono passati già 18 anni da quel terribile giorno.
Questa stele (a sinistra) racconta di uomini, uomini  che hanno dato la loro vita per una nobile causa.
Questa stele la incontro spesso. Io abito a due passi da Capaci, e quell'autostrada mi accopagna nelle mie "escursioni" (o incursioni, sono punti di vista) nella metropoli.
Ieri  mi recavo a fare la spesa, così come tutti i sabati da 10 anni a questa parte, tanti sono gli anni che ho speso abitando a due passi da Capaci...
Pur,tuttavia, ieri mi accompagnava in macchina, oltre alla papazzana e a papàdifretta, un'angoscia e uno sconforto che provo ogni volta che si avvicina il 23 maggio.
A dirla tutta quella stele è orribile...anonima.Con le lettere che hanno dopo anno cambiano colore, si staccano, lasciando alla vista solo una sensazione di "mancanza", un vuoto, l'assenza...
Quando è morto, o meglio è stato assassinato, Giovanni Falcone, avevo 16 anni e tanti sogni.
Riuscivo a vedere una Sicilia che poteva cambiare, quasi in un'assurda religiosità che difficilmente ti abbandona...
Ora sono una donna, una mamma, che respira l'odore acre dei rifiuti che ci seppelliscono in un Paese, l'Italia, dove ormai la rassegnazione ha preso il posto della speranza di cambiare...
E a volte mi sento invecchiata di cent'anni...
18 anni fa rinunciai volentieri a un paio di levi's nuovi, che in realtà erano i miei primi levi's...perchè 18 anni fa frequentavo il secondo anno di superiori e se la mafia ci aveva ucciso il nostro eroe, in realtà lui non era morto, le sue idee camminavano (e camminano) sulle nostre gambe...e l'assetto di guerra in cui eravamo era scritto con un pennarello indelebile su quei levi's 101 che tanto avevo desiderato...
E a volte quando mi sccorgo che oggi i nostri figli sanno così poco di Giovanni Falcone, del maxi processo, dei nuovi eroi, perchè la scuola non "Ci arriva col programma", impegnata com'è a rimurginare e rimurginare sempre sulle stesse cose. Anche a due passi da Capaci capita di incontrare ragazzini che messi di fronte ad una foto si chiedono "chi è costui"...e, passando per via "Domenico Sommariva", il centro di capaci, ieri ho incontrato dei cartelloni appesi lungo gli alberi con frasi che vogliono risvegliare coscienze ormai sopite...
Ragazzi, questo mondo ha bisogno di un caffè forte, perchè le coscienze a volte sembrano essere in uno stato di coma.
Questi sono i pensieri di una mammadifretta, che alle 02:11 si è alzata spinta da un incubo della propria bambina, e ha riflettuto: ci sono realtà che spesso superano gli incubi.
E ha acceso un pc versato parole per chi non c'è più.
Forse è vero che le coscienze sono sopite, ma a due passi da Capaci, stasera una coscienza si rifiuta di dormire.

Ciao Giovanni Falcone, ciao Francesca Morvillo, ciao Vito Schifani, ciao Antonio Montinari, ciao Rocco di Cillo.
Stanotte accendo una candela, a due passi da Capaci.
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