Celebrata lungo i secoli come un’eroina del libero pensiero, Ipazia era una filosofa e scienziata attiva ad Alessandria nel IV secolo dopo Cristo. Brutto posto, e brutto momento, per il libero pensiero. Mentre l’egualitaria Ipazia tentava con i suoi allievi di penetrare i misteri del cosmo, la metropoli egiziana, a lungo sinonimo di tolleranza e cosmopolitismo, era infatti scossa da minacciosi fermenti. La vecchia aristocrazia pagana andava perdendo potere e prestigio; la nuova religione cristiana conquistava invece sempre nuovi adepti. Anche grazie a predicatori carismatici quanto aggressivi come l’Ammonio del film, un tipo capace di camminare nel fuoco per provare che il suo è l’unico vero Dio, e destinato a esser proclamato martire, più tardi, dopo aver scatenato un proto-pogrom antiebraico...
Ma andiamo con ordine. Culmine di questo scontro di civiltà fu la distruzione della Biblioteca di Alessandria. In Agorà la vediamo espugnata da una torma di cristiani decisi a vendicarsi dei pagani. I quali, stufi di veder profanate le statue delle loro divinità si erano dati a scannar cristiani trincerandosi poi nella cittadella del sapere. È una delle scene migliori del film. Non per la violenza, che Amenabar peraltro non spettacolarizza; non perché gli integralisti una volta tanto, da qui in poi, sono i cristiani (è l’idea-guida di Agorà); ma perché - almeno qui - le tre anime del film si fondono..
Un film che merita di essere visto.
Da un'idea di nati per delinquere
ai miei è piaciuto molto questo film, visto come la penso devo vederlo pure io.
RispondiEliminaL'ha visto mio marito, ma non gli è piaciuto. Dice che è un'"americanata".
RispondiElimina@anna: mi sono documentata su Ipazia e il film corrisponde in pieno alla storia...certo le scenografie sono da kolossal...ma a me è piaciuto tanto ;)
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