lunedì 3 maggio 2010

Ad ognuno la sua salute

 La salute, definita nella Costituzione dell' OMS, come "stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia", viene considerata un diritto e come tale si pone alla base di tutti gli altri diritti fondamentali che spettano alle persone. Questo principio assegna agli Stati e alle loro articolazioni compiti che vanno ben al di là della semplice gestione di un sistema sanitario. Essi dovrebbero farsi carico di individuare e cercare, tramite opportune alleanze, di modificare quei fattori che influiscono negativamente sulla salute collettiva, promuovendo al contempo quelli favorevoli.




In tale contesto, la salute viene considerata più un mezzo che un fine e può essere definita come una risorsa di vita quotidiana che consente alle persone di condurre una vita produttiva a livello individuale, sociale ed economico.

La definizione di salute proposta dall'OMS è molto impegnativa; infatti la sua traduzione in termini operativi e soprattutto in azioni, ha sempre suscitato riflessioni, dubbi, discussioni.
Il carattere "utopistico" di tale definizione è molto chiaro e condivisibile in quanto descrive una situazione di completa soddisfazione e felicità che forse non può essere mai raggiunta, ciononostante costituisce un punto di riferimento verso il quale orientare i propri sforzi.
La traduzione di dichiarazioni di principio in strategie operative costituisce da sempre un processo complesso e difficile soprattutto quando le implicazioni per l'azione richiedono il cambiamento del nostro modo di pensare e di agire. In questo senso per dare un impulso significativo al perseguimento della salute da parte dei governi, ai diversi livelli, l'OMS ha cercato di rendere operative, a partire dagli anni ottanta, due strategie che vanno sotto il nome, rispettivamente, di "promozione della salute" e di "strategia della salute per tutti".

L’obiettivo delle cure palliative è il raggiungimento della migliore qualità della vita per i pazienti e le loro famiglie.

Secondo la più recente definizione
dell'Organizzazione Mondiale per la Sanità, le cure palliative sono
"... un approccio che
migliora la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie che si trovano ad affrontare le problematiche associate a malattie inguaribili, attraverso la prevenzione
e il sollievo della sofferenza per mezzo di una identificazione precoce e di un ottimale
trattamento del dolore e delle altre problematiche di natura fisica, psicosociale e
spirituale.

E' dunque diritto del malato avere la migliore assistenza possibile, sotto tutti i punti di vista.
A volte mi chiedo la mia sicilia di quale mondo fa parte...forse è una realtà a sè stante.

Al 2 settembre 2008, secondo i dati della Società Italiana per le Cure Palliative, in Italia si contano 145 hospice funzionanti per i malati terminali. I loro indirizzi, divisi per regione, si possono trovare sul sito della Società (www.sicp.it). La distribuzione, naturalmente, è tutt'altro che equa. Si va dalle 50 strutture presenti in Lombardia alle 2 della Campania. Le regioni che al momento non hanno neppure un hospice sono l'Abruzzo e la Val D'Aosta. Si spera però che presto anche gli abitanti di queste zone dell'Italia possano usufruire di un luogo dove i malati terminali, ovvero le persone per le quali le cure non sono più efficaci al fine di guarire dalla malattia, possano comunque avere il sostegno medico, psicologico e spirituale necessario per vivere con dignità l'ultima fase della loro esistenza. All'inizio del 2007 il ministero della salute ha pubblicato la prima rilevazione ufficiale degli hospice in Italia. Nella pubblicazione si affermava che alla fine del 2006 le strutture erano 114 (per un totale di 1.229 posti letto) e si stimava che il loro numero sarebbe arrivato entro la fine del 2008 a 206 (con un numero di posti letto pari a 2.346). Non sappiamo se la previsione sia giusta, oggi ne mancano 61 all'appello, tuttavia alcune strutture si stanno completando ed altre sono in via di costruzione.
E qualcuno chiude.
Perchè se mancano soldi è ovvio, i tagli si fanno sui soggetti deboli...l'istruzione, la sanità.
E poi si colpiscono sempre i soggetti che difficilmente si possono difendere.
All'ospedale Vincenzo Cervello di Palermo sta per chiudere il mini_hospice nel reparto di pneumologia, molti bambini e adulti affetti da patologie neuromuscolari non potranno più avere un loro diritto essenziale, un diritto sancito dall'organizzazione mondiale della sanità, il Diritto alla salute..

NO ALLA CHIUSURA DEL MINI HOSPICE "TONINO FINOCCHIO" PRESSO LA 2° PNEUMOLOGIA DELL' OSPEDALE "V. CERVELLO", DECISO DALL'ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA' "M. RUSSO" CHE PORTEREBBE LA SEZIONE U.I.L.D.M. DI PALERMO A VANIFICARE GLI SFORZI COMPIUTI IN QUESTI ANNI MA PRINCIPALMENTE, CREEREBBE UN GRAVE HANDICAP NELL'AMBITO DELL'ASSISTENZA SANITARIA, IN FAVORE DI PAZIENTI AFFETTI DA PATOLOGIE
http://osstrentino.altervista.org/link-web-di-interesse.html

Nessun commento:

Posta un commento

il tuo commento mi regala un sorriso

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...